Corpo Europeo di Solidarietà e la storia di Veronica

Un anno di volontariato in Germania con l'ESC

da | Dic 10, 2021 | Interviste Erasmus + | 1 commento

Quali sono gli effetti del Corpo Europeo di solidarietà (alias ESC) sul corpo e sulle vite della gente?

Ce lo racconta Veronica con la sua storia del suo anno in Germania, nel pieno della pandemia, tra attività online e offline.

Ciao Veronica, cominciamo con una domanda “facile”. Ci dici qualcosa di te?

Ciao!! Sono una ragazza di 25 anni che vive a Casalbordino, un piccolo paese in provincia di Chieti in Abruzzo.

Ho vissuto per tutta la mia vita qui ma ho sempre sognato di viaggiare ed esplorare il mondo, mettendomi anche alla prova. Infatti sin dall’università ho iniziato a partecipare ai progetti Erasmus + ed adesso ne ho conclusi 11, 3 dei quali online.

Questi progetti mi hanno permesso di crescere come persona, mi hanno fatto uscire dalla mia zona di comfort e grazie ad essi sono riuscita ad essere più indipendente (anche economicamente). 

Ora racconto le mie esperienze sui social (Instagram, tik tok e youtube) e cerco di sensibilizzare i giovani su questi argomenti. Faccio parte anche di un’associazione di promozione sociale di Perugia ‘Beyond What They Sell’, con la quale riuscirò presto a scrivere i miei progetti con la speranza di far partire anche altri giovani italiani per queste esperienze.

Come sei entrata in contatto con il mondo dell’Erasmus+ e del Corpo Europeo di Solidarietà (ESC)?

Nell’Ottobre 2019 grazie ad una mia amica che lavorava all’InformaGiovani di Vasto dove condivideva tutti i vari progetti. Il successivo Novembre sono subito partita per il mio primo Youth Exchange in Estonia e da lì non mi sono più fermata, ecco!

Ora i vari progetti li trovo sia sulle pagine Facebook che tramite i miei amici o colleghi.

In cosa consisteva il tuo lavoro durante il Corpo Europeo di Solidarietà?

Durante il mio l’ESC in Germania, durato un anno, ho fatto tantissime cose diverse.

Inizialmente ho fatto da accompagnatrice e coordinatrice a gruppi di adolescenti che venivano a visitare il centro giovanile per un tirocinio, ma poi durante il lockdown ci siamo dovuti adattare all’home office e quindi mi occupavo più di social media, organizzavo dei meeting online. Ho anche usato gli occhiali per la Virtual Reality per “viaggiare” in pandemia, ho organizzato caffè in lingua su Zoom ed ho anche partecipato a training e virtual exchange.

Quando poi si sono cominciate ad allentare un po’ di più le restrizioni abbiamo avuto i primi gruppi ESC short term ed io ho fatto da mentore ed organizzato le loro varie attività. Questa è stata la parte migliore e più divertente perché era quello che ho sempre sognato di fare.

Poi in estate c’è stato un campo estivo per i bambini: dovevano vivere in una città creata interamente da loro nel parco dietro al centro giovanile e questa esperienza con i bambini mi ha divertita un sacco. Abbiamo organizzato dei workshop sul DIY di prodotti naturali come candele, food wraps e burrocacao. Insomma, un sacco di cose, ho imparato tanto e sono anche riuscita ad aumentare la mia capacità di problem solving!

Come funziona economicamente il volontariato europeo?

Tutto è finanziato dalla Commissione Europea: i costi di trasporto con un budget solitamente di 275 euro per l’Italia (che può aumentare in base alla distanza del paese di provenienza dal paese di arrivo), vitto ed alloggio.

Per quanto riguarda l’ESC (Corpo Europeo di Solidarietà) ricevi anche 5 euro al giorno (di solito, dipende da paese) di pocket money.

Cosa ti ha lasciato l’ESC?

Cosa non mi ha lasciato! E’ un’esperienza che mi ha letteralmente cambiato la vita. Io ne ho fatti 3 e sin dal primo, fatto a ridosso dell’inizio della pandemia, ho visto subito che la mia capacità di adattarmi ad ogni situazione cresceva; non ho più paura di niente, viaggio da sola senza problemi, ho imparato così tante cose che non si possono spiegare con un articolo su internet, ci vuole una bella chiacchierata di fronte ad una cioccolata calda! Ho conosciuto tantissime persone da tutto il mondo e con alcuni di loro ci sentiamo tutti i giorni, infatti la mia migliore amica l’ho conosciuta proprio al mio primo ESC, eravamo compagne di stanza ed ora siamo inseparabili anche se io sto in Italia e lei in Lituania!
corpo europeo di solidarietà e la storia di veronica

Quali sono i tuoi progetti dopo un anno di volontariato?

Tornare in Italia è stato uno shock!

Ero troppo abituata all’indipendenza che questa esperienza mi ha regalato.

Ora ho tanti progetti in mente che vorrei fare con l’associazione di Perugia Beyond What They Sell e magari cercare di promuovere l’Erasmus+ nel mio paesino, perchè no. Allo stesso tempo sto anche cercando lavoro, sempre in ambiente associazioni e progetti europei o turismo, sarebbe il mio sogno.

Consiglieresti il Corpo Europeo di Solidarietà? A chi e perché?

Assolutamente si, ad occhi chiusi proprio!

Ai giovani dai 18 ai 30, perchè quello è il range di età per fare un ESC e perchè, se non sapete cosa fare nella vita, vi annoiate a casa, volete capire qual è la vostra vocazione o semplicemente non volete solo viaggiare ma anche imparare cose nuove questa è l’esperienza che consiglio in assoluto.

Inoltre, per qualsiasi dubbio io rimango a disposizione per domande, mi potete contattare su qualsiasi social al nome ‘Veronica’s Wanderlust’.

Grazie mille per l’opportunità e buon viaggio verso la conoscenza ragazz* <3

Grazie a te Veronica, io invece vi lascio l’invito ad iscrivervi alla Newsletter per rimanere aggiornati sulle opportunità per partire, ricevere preziosi consigli sui viaggi e leggere altre storie appassionanti, come quella di Veronica.

Ciauz