Cosa fa un tour leader e come diventarlo
Se ti sei sempre chiesto come diventare accompagnatore turistico, ma ti perdi tra tutti i bandi e i corsi, sei arrivato nel posto giusto!
Oggi affrontiamo una delle domande più gettonate sul mondo dei viaggi, online e offline: come diventare accompagnatore turistico (o tour leader) e cosa significa esserlo.
In particolare affronteremo i seguenti punti:
- come diventare accompagnatore, tra bandi e corsi regionali
- qual è il profilo di un accompagnatore
- cosa fa un accompagnatore turistico (ma lo fanno davvero viaggiare gratis e lo pagano pure?)
- quali sono le differenze tra il ruolo di guida turistica e il quello dell’accompagnatore
- quanto guadagna un tour leader (lo so che sei qui soprattutto per sapere questo!)
- come si fa a trovare lavoro
Disclaimer: userò i termini accompagnatore turistico e tour leader come sinonimi. Questo lavoro viene chiamato in molti modi a seconda del contesto: oltre ai due già nominati puoi sentire tour manager, capogruppo e altri.
Ma come si fa a diventare accompagnatore turistico?
Qual è la differenza tra i bandi e i corsi abilitanti?
Facciamo un po’ di chiarezza: per diventare accompagnatore bisogna superare l’esame abilitante per ottenere il patentino e poter esercitare la professione in legalità. Per superare l’esame ci sono due modi:
- scovare un bando: sono regionali e quindi bisogna cercarli regione per regione. In realtà, però, esiste un gruppo Facebook dove vengono condivisi i bandi che man mano escono. Si chiama accompagnatore turistico e lì puoi anche fare tutte le domande a cui, eventualmente, questo articolo non dovesse rispondere;
- seguire un corso: se non hai preparazione turistica probabilmente ti conviene seguire un corso, che ti prepara all’esame. Ci sono molte agenzie di formazione in Italia che erogano questo tipo di corsi e alla fine è possibile sostenere l’esame, spesso con l’agenzia stessa o tramite l’agenzia.
Pensa alle due come all’esame di stato delle superiori: la prima equivale a farlo con una commissione esterna, la seconda con i tuoi professori che ti hanno conosciuto e che conosci.

Qual è il profilo di un accompagnatore turistico?
Quali requisiti bisogna possedere?
Requisiti tecnici
Prima di tutto le conoscenze tecniche che bisogna avere (e che si studiano nei corsi abilitanti) riguardano la geografia (e non ti ho fatto scoprire l’acqua calda), il marketing turistico, la legislazione turistica e aeroportuale e la conoscenza di almeno una lingua straniera.
Parte dell’esame sarà nella lingua o nelle lingue in cui avrai deciso di abilitarti: il patentino infatti è valido e permette di operare nelle lingue con cui vorrai lavorare. Se per esempio conosci l’inglese e il turco, ma hai deciso di fare l’esame solo in inglese non puoi accompagnare gruppi che parlano turco, anche se lo parli perfettamente. Bisogna cioè abilitarsi in ogni lingua.
Il livello richiesto della lingua straniera è B2: devi essere in grado di gestire un gruppo che parla quella lingua.
Le soft skill
Se sei un chiacchierone, ti piace raccontare storie, stare con la gente, ascoltare le persone (un tour leader, secondo me, è anche un ottimo ascoltatore), risolvere problemi, fare da intermediario, organizzare e avere capacità di leadership sarai un ottimo tour leader.
Per leggere di alcune situazioni particolari che mi sono capitate torna a leggere questa rubrica: se vuoi diventare un accompagnatore ti saranno utili.
Ma in sostanza in cosa consiste il lavoro di un tour leader?
L’ACCOMPAGNATORE TURISTICO si occupa di accogliere e accompagnare persone singole o gruppi di turisti nei viaggi sul territorio nazionale e all’estero su programmi turistici precedentemente predisposti dagli organizzatori.
Si occupa prevalentemente del disbrigo degli adempimenti burocratici e amministrativi e di tutte le formalità di carattere doganale e amministrativo nei viaggi all’estero.
Fornisce informazioni sul viaggio e sulle zone visitate, aldilà degli ambiti di competenza delle guide turistiche; provvede alla sistemazione dei clienti negli alberghi; gestisce richieste e reclami dei clienti; favorisce l’armonia all’interno del gruppo.
A conclusione della visita, si occupa degli adempimenti amministrativi di chiusura.
Questa è la definizione ufficiale dei compiti di un accompagnatore.

Ma quindi qual è la differenza tra un accompagnatore turistico e una guida turistica?
Domandone del secolo!
Tutti quelli che si approcciano la prima volta a questa professione possono confondere i due ruoli, che sono in realtà complementari, ma, in teoria, non si accavallano.
In pratica, l’accompagnatore si occupa di tutte quelle faccende logistiche e burocratiche che riguardano i viaggi nel momento in cui stanno avvenendo (cioè non li organizza), si interfaccia con l’agenzia di viaggi o il tour operator, con gli autisti, le guide, gli hotel e i ristoranti.
È il punto di riferimento a cui il gruppo si rivolge se ci sono particolari tipi di richieste o problemi.
Il ruolo della guida è quello di dare informazioni storiche, culturali e artistiche sui luoghi visitati.
L’accompagnatore di solito segue il gruppo in viaggio e dorme in albergo con i clienti e viaggia con loro, la guida no, se il tour comprende più città di solito la guida cambia.
Quanto guadagna un accompagnatore turistico?
Eccoci arrivati al punto saliente dell’articolo e mi dispiace darti la risposta che sto per darti: dipende!
La teoria vuole che ci siano dei tariffari regionali a cui fare riferimento, la pratica insegna che dipende sempre.
Ci sono due modi in cui un tour leader può lavorare: facendosi assumere o come freelance.
Nel primo caso l’agenzia di viaggi o tour operator farà un contratto stagionale (solitamente) e si stabilirà uno stipendio. Anche qui dipende molto dall’agenzia: solitamente partendo da circa 1700 euro al mese, godendo di tutti i diritti che un contratto di lavoro dà.
Nel secondo caso, cioè da freelance, il tour leader verrà pagato in base a quanto lavorerà. Tendenzialmente si viene pagati di più da freelance rispetto all’avere un contratto, ma questo dipende sempre con chi e quanto si lavora.
Chi lavora da freelance deve preoccuparsi di avere sempre lavoro e capita che non sia così: un freelance può lavorare molto in un periodo e per niente in un altro periodo. Di conseguenza mediamente potrebbe raggiungere uno stipendio maggiore, uguale o minore.
Si può vivere lavorando come tour leader?
Assolutamente sì.
Gli anni appena passati sicuramente non sono stati uno dei periodi più felici per i professionisti del turismo, ma direi che adesso siamo tornati ad avere gente a zonzo. Quindi c’è bisogno di nuovo di accompagnatori turistici che illuminino la strada dei gruppi in difficoltà.
Come si fa a trovare lavoro come tour leader?
Secondo la mia esperienza bisogna essere intraprendenti e candidarsi per le posizioni attive.
Altre volte può succedere che dei colleghi ti passino dei lavori (anche questo mi è successo e non smetterò mai di essere grata). Insomma, esattamente come succede con tutti gli altri lavori.
Se ti stai chiedendo se è un bel lavoro la mia risposta è: è meraviglioso.
Nella galleria ci sono solo alcuni dei posti in cui sono stata mentre lavoravo con i tour.
Qui invece c’è la storia di Lighter che ha girato l’Italia con me e un gruppo di tedeschi.
Se invece vuoi sapere cosa deve fare l’accompagnatore turistico se un turista va in ospedale devi leggere questo!
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Molto interessante, ottimo articolo! grazie mille 🙏🏻
🙂
Un mestiere davvero esaltante quello del tour leader! Mi piacerebbe davvero tanto intraprenderlo …
Ho letto con molto interesse ciò che hai scritto, in modo chiaro e diretto!
Complimenti!
🙂
Ciao, io faccio la guida/l’accompagnatore sia in India che in Oman e posso dire che questo articolo incoraggerà anche nuova generazione per fare questo lavoro.
Grazie
Kumar
Brava, chiara e suggestiva.
Che onore detto dal prof <3
Direi che è importante far chiarezza su questo tema, dato che molti si improvvisano “accompagnatori turistici” o “guida turistica”… Non è perché uno è travel blogger che può sostituire un mestiere!
brava, hai fatto bene!
Beh, sì in parte è vero, ma io pur essendo un’accompagnatrice turistica abilitata non mi reputo assolutamente una nazi del mestiere. Non condivido questo “se hai il patentino sei bravo, altrimenti non lo sai fare”, anzi, oltre le competenze tecniche, secondo me quello che fa bravo un tour leader sono le attitudini caratteriali, soprattutto quelle, perché poi è un lavoro molto umano.
Lo scopo era informare le persone di come si fa ad esserlo, solo quello 🙂
Ti faccio innanzitutto i complimenti per l’articolo, che è abbastanza esaustivo e fa chiarezza per chi potrebbe essere interessato alla professione ma non sa da dove iniziare.
Riguardo questo ultimo scambio di battute, sono d’accordo che come in altre professioni non sia il pezzo di carta a rendere bravi e ho sempre sostenuto anch’io che per fare BENE l’accompagnatore serva soprattutto una propensione umana (che se non si ha o non si sviluppa col tempo non ci si può definire bravi AT neanche se si ha il patentino da trent’anni), ma non reputo da nazi sostenere l’importanza di abilitarsi 🙂
Come te non condivido affatto l’idea che solo chi ha il patentino sia capace (conosco veterani che si fregiano del loro tesserino come uno scudo ma magari hanno metà della precisione, dell’empatia e della voglia di fare che ho io che sono una novellina in confronto), ma sarebbe ugualmente scorretto far passare il messaggio che, per quanto importante, la predisposizione caratteriale sia tutto: se un regolamento c’è trovo scorretto (se non proprio una mancanza di rispetto verso la professione, visto che nessuno si sognerebbe invece di fare l’avvocato senza conseguire il relativo titolo) aggirarlo. Consapevoli poi del fatto che una volta conseguito quel patentino non si sarà arrivati ma, anzi, si sarà solo all’inizio 😉
Certo Ale, io non intendevo assolutamente che solo le doti caratteriali contano. Mi è capitato di avere a che fare con colleghi che sono assolutamente intolleranti verso le persone non abilitate. Ognuno fa quello che crede giusto, ovvio, io però sono per la pace.
Sicuramente avere conoscenze tecniche è fondamentale, la mia intenzione non era sminuirne l’importanza, anzi, ma dare importanza anche ad un altro aspetto di cui, secondo me, si parla poco.
Ciao, potresti consigliarmi dei corsi per studiare per fare l’esame da accompagnatrice?
Grazie mole.
Ma che meraviglia! Articolo molto interessante e approfondito
Avrei bisogno di qualche informazione in piú su questo ruolo e il percorso per poterlo diventare, come posso contattarti?
Ciao Martina, contattami pure sull’account Instagram wanderwave.it così parliamo lì 😀
Sto seguendo proprio in questo periodo un corso sul turismo e l’autoimprenditoralità e abbiamo parlato spesso degli accompagnatori turistici: tutto è davvero influenzato dai bandi e dalle singole regioni e, se da un lato abbiamo regioni molto attive, dall’altra abbiamo regioni che non erogano dal 2017… Il che è sconfortante. Sarebbe meglio avere dei bandi annuali o ogni due anni perchè altrimenti non c’è possibilità di entrare.
Beh, sì, è vero… Lo stesso discorso potrebbe essere fatto con i bandi di guida turistica… In Campania non escono da un sacco, si vociferava di un bando nel 2021, ma penso che con la situazione della pandemia si ritarderà tutto
Un ottimo approfondimento su una professione ancora poco conosciuta. Io personalmente ho conseguito l’abilitazione ancora diversi anni fa e vedo che sempre più conoscenze mi chiedono come approcciarsi a questo tipo di lavoro, ora finalmente ho un articolo chiaro ed esaustivo dove rimandarli 🙂
E io ne sono più che felice 🙂 A breve ne usciranno altri sull’argomento
E’ una professione che secondo me ha i pro e i contro; se tutto va liscio è entusiasmante, ma nel momento in cui sorgono problemi potrebbe non essere così piacevole. Soprattutto se il gruppo che accompagni è formato da persone difficili. Non so se lo farei 🙂
Verissimo Teresa, ho appena scritto un articolo sugli aspetti complicati di questo lavoro, eccolo: https://www.wanderwave.it/un-turista-in-ospedale-cosa-deve-fare-accompagnatore-turistico/
Articolo interessante e ben spiegato, è un mesterie che non farei mai perchè richiede troppa responsabilità, ma ammiro molto chi decide di farlo
Grazie per questo articolo che mi è stato molto utile.
Quella del tour leader è una figura professionale che potrebbe interessarmi, infatti ho già dato un’occhiata in internet e ho visto che nella mia città vengono organizzati corsi sia in estate che in autunno.
Sai che proprio in queste ultime settimane mi balenava in testa l’idea di diventare tour leader? Il tuo articolo mi ha chiarito una marea di dubbi, e ho ancora più voglia di provarci 🤣
Grandee!
Simpatico questo post per me che sono una guida turistica locale a Varsavia e so quanto lavora chi accompagna un gruppo! Spesso mi organizzo proprio per far in modo di dargli respiro il più possibile. Brava!!
E se tra accompagnatori e guide c’è collaborazione il viaggio riesce alla grande!
Salve
articolo interessante, io ho da un mese superato l’ esame di abilitazione come accompagnatore turistico con la regione Emilia Romagna (e sono in attesa del patentino fisico) ma essendo residente in Campania mi chiedevo:
vale la pena iscriversi alle liste della propria regione (oppure no visto che la valenza è nazionale?).
Per questo cambio di patentino, mi sapresti dire come fare e a chi rivolgermi? le informazioni in rete e in regione sono molto discordanti.
Ad Ottobre proverò ad abilitarmi anche come Gae (sempre Emilia Romagna visto che i concorsi in Campania non ci sono al momento), sarebbero poi due patentini diversi da scambiare all’ occorrenza in base al lavoro svolto?
Grazie mille
Ciao Massimo, grazie per il tuo commento… perché non mi contatti, così ci facciamo una chiacchierata a riguardo? Mi puoi scrivere su Instagram @wanderwave.it