10 piatti vegetariani della tradizione abruzzese

Cosa mangiare di buono in Abruzzo

Quali sono i piatti vegetariani tipici dell’Abruzzo?

Da viaggiatrice golosa, quando sono in giro, mi piace assaggiare le specialità tradizionali.

Nel mio recente viaggio in Abruzzo ho sperimentato i piatti veg della tradizione abruzzese e devo dire che, contrariamente alle aspettative, ho finito tutti i pasti quasi rotolando.

Andando oltre la patina degli arrosticini e della cucina a base di carne, esiste una tradizione culinaria abruzzese veg, legata ai frutti della terra e sono qui per svelartela.

Come al solito andiamo per ordine. Sfoglia questo articolo e comincia a leccarti i baffi, che tu sia vegetariano, onnivoro o – per alcuni piatti – vegan.

1. L’Abruzzo vegetariano che tutti conoscono: pallotte cacio e ova

Ebbene sì, cominciamo da uno dei piatti più famosi della tradizione abruzzese, che – guarda un po’ – è anche vegetariano. Sto parlando delle pallotte cacio e ova.

Si tratta di polpette fatte di pane e formaggio. La cucina tradizionale abruzzese viene da un contesto popolare, quindi povero. E le famiglie povere non sempre potevano permettersi la carne.

Queste polpette, come tutte le polpette, nascono dal riutilizzo degli avanzi, in questo caso di pane, che veniva messo a bagna e mescolato con formaggio e uova. Il piatto è ricco e sostanzioso, proprio quello di cui si aveva bisogno prima di andare a lavorare.

Cominci a capire perché mi alzavo rotolando da ogni pasto abruzzese? Non è tutto, andiamo avanti.

piatti vegan della tradizione abruzzese

2. Piatto vegetariano di un ristorante abruzzese: il farro di Tholos

Nel mio viaggio culinario in Abruzzo ho assaggiato diverse specialità vegetariane, ma una in particolare è rimasta nel mio cuore: il farro assaggiato nel ristorante Tholos.

Non si tratta di una ricetta appartenente alla tradizione abruzzese, ma se fai un viaggio in Abruzzo e mangi vegetariano io ti consiglio di provare questo ristorante. Si tratta di una struttura che comprende al suo interno un vecchio Tholos, con un proprietario gentilissimo che ti accompagnerà nella storia abruzzese. La cuoca invece si prenderà cura delle tue papille gustative.

Il piatto è servito come antipasto in un pranzo molto ricco – il ristorante è geniale nel gestire le richieste alimentari “non convenzionali” (tipo il gluten-free, il vegan o altre richieste) – ed è tra i maggiori responsabili della mia necessità di dovermi rifare l’armadio al ritorno e rifare l’ennesimo decluttering.

Ingredienti semplici, ma cucinati in un modo esemplare, che hanno lasciato il segno, sia emotivo che fisico.

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3. E che fai, un po’ di fritto non ce lo metti?

Sono terrona, quindi a tavola, nelle occasioni importanti, un po’ di fritto non deve mai mancare!

Gli abruzzesi, a quanto pare, la pensano come me. E infatti nei menù vegetariani sono state proposte diverse volte le pizzelle fritte.

Diciamo la verità, queste, in diverse forme e con diversi nomi, si fanno un po’ il giro d’Italia. Ma io ogni volta le riassaggio con curiosità e stupore e ogni volta mi sembra di aver assaggiato un piatto nuovo.

Che tu le chiami pizzelle fritte, zeppoline, angioletti o gnocco fritto il risultato non cambia: goduria. E sono pure vegane!

4. Un piatto abruzzese e vegan davvero scoppiettante: la zuppa castellana

Non esagero quando dico che questo piatto ha fatto nascere un’amicizia.

Si tratta di una zuppetta vegana, fatta con ceci, fagioli, lenticchie e marroni, tipica della tradizione contadina abruzzese.

Un mix di sapori che ti scoppia sulle papille gustative, si scioglie in bocca e riscalda anche le serate più fredde.

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5. Chitarrina all’abruzzese

La chitarrina all’abruzzese è un tipo di pasta fresca all’uovo, lunga con una forma molto particolare. Il nome di questa pasta viene proprio dalla sua forma, o meglio dallo strumento con cui è fatta.

La chitarra è lo strumento con cui si fa questa sorta di spaghetto dai bordi quadranteggianti, che fa passare tra le sue corde la pasta pressata con un mattarello. Da qui il nome di chitarra, che le bambine di un tempo usavano anche per giocare, suonandola proprio come una chitarra.

Insomma questa pasta è abbruzzese, è vegetariana e va assolutamente assaggiata. 

Viene, in realtà, tradizionalmente servita con un sugo di carne, ma la pasta in sé non ne contiene, quindi la si può mangiare comunque con un sugo diverso, senza rinunciare alla tradizione abruzzese.

6. Piatto vegan tipico abruzzese che mi ha sorpreso: la polenta

Ebbene io non lo sapevo che in Abruzzo si mangiasse la polenta: da terrona quale sono delego tutto ciò che riguarda questo piatto al Nord. E invece mi sbagliavo!

Nella tradizione dei piatti vegetariani abruzzesi rientra anche la polenta. E questo piatto che oltre ad essere vegetariano, in realtà, è vegano, viene servito con il sugo.

Io, personalmente, non sono una grandissima fan della polenta, ma nemmeno la evito a tutti i costi.

Se quindi il tuo gusto per il Nord abbraccia anche le varianti del mais, se capiti in Abruzzo dà un’opportunità a questo piatto vegan!

7. Un disguido linguistico: le sagne con i fagioli

Nel mio tour abruzzese ho preso parte a una cooking class: la preparazione delle sagne con i fagioli.

Le sagne sono una pasta corta di semola fatta solitamente in casa, che, avendo una superficie ruvida, trattiene bene il condimento dei sughi con cui viene servita. Già questo è tanta roba.

Di solito le sagne, in Abruzzo, vengono cucinate con un sugo di fagioli (all’abruzzese, quindi un sugo molto saporito) o anche di ceci.

Questo piatto, di base è vegano, ma a volte il sugo viene insaporito con la cotica di maiale, quindi sempre meglio accertarsene.

Fun fact sulle sagne: la mia personalissima storia con il disguido linguistico

Quando sono andata in Abruzzo non avevo mai assaggiato le sagne ed ero molto curiosa di prendere parte a questa cooking class e vedere la preparazione del piatto.

La mente umana lavora per associazioni e non conoscendo questo tipo di pasta, ma avendone sentito parlare tutta la giornata, il mio cervello era andato sul mondo già esplorato. Le sagne con i fagioli erano per me, prima di incontrarle, lasagne con i fagioli.

Ero curiosa di vedere i fagioli usati nelle lasagne – e penso che mi sono tanto affezionata a questa ricetta elaborata dalla mia fantasia che prima o poi la proverò – che mi sono sorpresa quando ho visto la forma di questa pasta.

Fortuna che una delle mie compagne di viaggio, Stefania di travelife, è abruzzese e mi ha subito chiarito il disguido linguistico quando, con un’espressione un po’ perplessa, le avrò chiesto qualcosa sull’architettura del piatto.

8. Specialità abruzzesi naturalmente vegane: le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio

L’Abruzzo ha tante sorprese in serbo per i suoi visitatori e per le loro papille gustative. Se ti piacciono le lenticchie devi assolutamente visitare Santo Stefano di Sessanio e provare le lenticchie tipiche di qui!

La particolarità di queste lenticchie è che sono piccole e saporitissime, quindi ci mettono poco a cuocere.

Vengono preparate con una zuppetta semplicissima, dove loro sono il protagonista unico del piatto. L’ho ovviamente trovata troppo buona se ho deciso di inserire queste lenticchie nella mia lista delle 10 specialità vegan della tradizione abruzzese!

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9. Biscotti tipici abruzzesi vegani: i celli ripieni

Questi biscotti sono semplici: una frolla fatta con farina, vino e olio e ripieni di una marmellata.

Io non adoro i dolci di pasta frolla, ma per la seconda volta mi sono ricreduta (la mia prima volta è stata segnata dall’incontro con il pasticciotto pugliese).

La bontà di questi biscotti parte dalla frolla che è troppo saporita – e anche vegana – cioè mangiandola si sente tutto l’aroma del vino e la morbidezza data dall’olio. Vengono fatti sia con il vino bianco che con quello rosso, quindi ce n’è per tutti i gusti!

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10. Il mio amore abruzzese: i bocconotti

Il mio biscotto preferito abruzzese è decisamente il bocconotto. Di questo biscotto mi ha colpito il nome, la forma, ma soprattutto il suo gusto.

Cominciamo dal dire che tradizionalmente si fa con lo strutto, quindi potrebbe non essere vegetariano, ma molte ricette sostituiscono lo strutto con il burro o l’olio.

Il nome di questo biscotto viene dalla leggenda che circonda la sua nascita. Si racconta che una domestica avesse preparato un biscotto a forma di tazza, verso la fine del 700, per l’uomo da cui lavorava. Aveva riempito questo biscotto con caffè e cioccolato fondente e fu talmente apprezzato che fu divorato in un unico boccone.

Quando alla domestica era stato chiesto il nome del biscotto lei aveva risposto, inventandolo di sana pianta, bocconotto, proprio perché era sparito in un boccone!

Nelle pasticcerie abbruzzesi se ne trovano di doversi gusti e devo dire che il mio preferito non è stato quello classico, ma quello al limone!

Immagino che se sei arrivato fino a qui sarai curioso di scoprire l’Abruzzo. Bene, torna a trovarmi nel prossimo articolo, dove ci addentreremo nei territori delle province di questa meravigliosa regione.

 

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