Decluttering e Minimalismo
Avere l'armadio pronto per fare la valigiaDi recente mi sono trovata ad affrontare il mio ennesimo trasloco e ad avere a che fare di nuovo – faticosamente – con i concetti di minimalismo e decluttering: fare la valigia è un lavoro difficile.
Quando si affronta un trasloco si fanno i conti con quello che abbiamo deciso di conservare, che, di solito, ha sempre una storia dietro, per lo meno per quanto mi riguarda.
Vengo da una famiglia di accumulatori seriali. Io forse un po’ mi sono salvata: sono al confine tra l’esserlo e il non esserlo.
Di recente, però, sempre di più, ho sentito crescere l’esigenza di tagliare via cose, vestiti, oggetti, perché ad ogni trasloco – e di traslochi, piccoli o grandi, ne faccio spesso – si apre un fiume emotivo non indifferente.
Così, in questi giorni di transizione, la mia amica Francesca mi dà l’idea di scrivere un articolo a riguardo. E come facevo a dirle di no?
Ecco quindi, nel mio continuo fare e disfare valigie, cosa sto imparando sul mondo del decluttering e del minimalismo, filosofia di pensiero ancora troppo lontana da me, ma ci sto lavorando!
Decluttering: cosa significa
La parola declutter significa letteralmente “mettere in ordine”.
Il decluttering è in effetti un mettere in ordine, letteralmente e metaforicamente, gli spazi che abitiamo. Ma non solo.
Fare decluttering significa liberarsi di ciò che non si usa più, evitando, quindi, di lasciare occupare spazio a oggetti che non ci servono.
Ma c’è ancora di più.
In certi casi – tipo il mio – il non riuscire a liberarsi di oggetti e vestiti non ha a che fare con una probabile utilità del malcapitato che non vogliamo lasciare andare: ha, spesso, un valore emotivo.
Perché fare decluttering è così difficile e perché ti farà bene
Ci leghiamo alle cose, questo è chiaro.
Molto spesso non siamo in grado di lasciar andare quella gonna comprata 10 anni fa e messa al primo appuntamento con quella persona, anche se l’abbiamo lasciata nell’armadio negli ultimi 3 anni.
Mentre scrivo penso a tutti i cambi di stagione fatti insieme a mia sorella, dove analizzavamo la storia di ogni capo e tutte le situazioni vissute indossandolo.
Ah se i concetti di decluttering e minimalismo fossero entrati prima a far parte della nostra società: quanto tempo avremmo guadagnato.
Ma noi siamo irrazionali ed emotivi e anche se un concetto è intelligente ci mettiamo del tempo prima di accoglierlo.
E, per me, la reale esigenza di essere minimalista, è nata la scorsa estate, quando dal Trentino, dove erano previste temperature di 13°, mi sono dovuta trasferire per un mese in Abruzzo, con un clima tipicamente estivo italiano.
Sono passata a casa un giorno e ho dovuto modificare completamente la mia valigia.
Fare decluttering ti farà bene perché:
- ti darà un senso di ordine, che non fa mai male;
- ti farà risparmiare tempo;
- renderà fare la valigia molto più semplice.
Decluttering: da dove cominciare per diventare minimalista
Il cammino verso il minimalismo può essere lungo, ma, come per ogni cosa si comincia un passo alla volta.
Se sei una persona che fa fatica a liberarsi di oggetti e vestiti, la prima cosa da fare è capire, ovviamente, se hai una reale necessità di fare spazio negli armadi (e nel tuo cuore).
La parte che segue è rivolta alle persone che riconoscono di avere un problema.
Della serie:
Ciao, io sono Santa e non conservo ossessivamente una cosa da 2 mesi
Il secondo passo verso il minimalismo è fare una cernita – olio di gomito e tante lacrime per le cose a cui dobbiamo dire addio – di ciò che vogliamo tenere e ciò che vogliamo dare via. È questo il cuore del processo di decluttering.
Per rendere meno doloroso questo passaggio io e mia sorella ci siamo sempre palleggiate i vestiti: un anno lo passavano nel mio armadio e un anno nel suo, fino a quando arrivava il momento di dire addio a quel capo.
In alternativa, se nessuna delle due indossava da un po’ quel capo, trovavo un’amica a cui poteva star bene. Ti assicuro che vederlo fuori dall’armadio, vivere la vita, dà una certa soddisfazione. Anche se non è con te che se la gode.
Regole di minimalismo e decluttering
Questo è il passaggio più lungo.
Si trovano diverse tecniche nel saggio mondo del web che ci aiutano, con metodi scientificamente testati, a capire il giusto punto di distacco da quell’oggetto.
Per comodità definiremo “punto di usura” il limite massimo oltre il quale un oggetto non può essere trattenuto, anche se non è usurato.
La regola dei 5 non è tra quella che mi sembra più interessante.
Il punto di usura viene raggiunto quando ti sembrano vere almeno due delle seguenti affermazioni (l’ho un pochettino reinterpretata):
- non lo usi;
- non lo hai voluto;
- non lo ami;
- non lo hai deciso o scelto;
- non lo hai mai finito (tipo se ti fai da solo o da sola le cose).
Ovviamente, per i più audaci, confermare anche una sola di queste affermazioni sarebbe già sufficiente per fare fuori qualcosa, ma l’esperienza ci aiuta a migliorare, quindi, volendo si può partire bassi.
Come ogni dipendenza dopo la disintossicazione c’è la fase di mantenimento. E in questo caso consiste nel perpetuare l’ordine mentale del minimalismo dopo averlo, non dico raggiunto, ma sfiorato.
Poche e semplici regole, approvate dal comitato di nutrizionisti del decluttering:
- non comprare quello che ci piace se già sappiamo che non lo useremo (e non storcere la faccia, tanto sai se una cosa la userai o la farai morire, triste, nell’armadio!);
- avere capi a tinta unita nell’armadio, così da poter rendere gli abbinamenti più facili;
- avere un’idea dei completi, come suggerisce la sorella costumista, soprattutto quando si parte per un viaggio – consiglio valido specialmente per fare la valigia.
Se anche tu hai difficoltà ad alleggerire l’armadio, non sei solo o sola: ci sono anche io che ogni volta che faccio la valigia mi perdo tra i vestiti che vorrei portare ma poi tanto lo so che non userei.
Prima di andare via rendiamo grazie a Francesca, senza la quale questo articolo non sarebbe mai nato. Mandale un messaggio se ti sei riconosciuto o riconosciuta almeno un po’ in questa dissertazione filosofica.
Per il resto ci vediamo su Instagram per le avventure quotidiane di decluttering, mancato minimalismo e viaggi improvvisati.
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Ciauz, Santa!