Puglia, avevo torto: un punto di vista sul Gargano.
Se quest’anno hai deciso di rimanere in Italia e di esplorare il sud e le sue meraviglie forse ti interesserà scoprire che la Puglia e il Gargano offrono molti spunti interessanti di angoli turistici e non: ecco cosa vedere e quali spiagge visitare in Puglia e in Gargano in pochi giorni.
Da Terrona viaggiatrice, ex expat e amante dei linguaggi astrusi non avevo mai davvero preso in considerazione né Puglia, né Gargano come mete da visitare o posti dove cercare spiagge e calette nascoste e ora non capisco assolutamente il perché.
La Puglia, come gran parte del sud, è piena di cose che non si potrebbero fare, ma, per qualche motivo, si fanno: dalle ville costruite su rocce traballanti alle spiagge sotto scogliere meravigliose ma con rischio di caduta massi. E tu ti trovi lì a dover prendere una decisione: fare o non fare: non c’è provare! Il brivido del paradiso con il rischio dell’inferno. Il tutto contornato dal canto delle cicale e dall’abbraccio delle zanzare.
Il Tavoliere delle Puglie (vedere la Puglia dalla porta d’ingresso)
Il sole sembra riflettere il suo colore nei prati pugliesi, gialli e immensi. Appena si entra in Puglia si vedono 3 cose:
- Le distese di campo gialle, colore dato dal prato bruciato dal sole e dalle coltivazioni di grano. È quello che viene chiamato il tavoliere delle Puglie e lo si nota appena si passa il cartello con il nome della regione. Che tu stia visitando il Gargano o un’altra zona della Puglia dovrai passare per questa zona, tavolozza a cielo aperto, e godere di questo spettacolo estivo.
- Che alla Puglia girano le pale! Scusa la poca simpatia, proprio non riesco a smettere di fare questa battuta. In realtà già a partire dalla Campania, ma verso la fine, al confine, c’è una lunga serie di pale eoliche, che girano in continuazione.
- Gli ulivi. Mamma mia, ma che cos’è l’olio d’oliva pugliese. Me ne sono innamorata. In Puglia, qualunque stradina sterrata tu possa prendere, sta pur certo che ti ritroverai in mezzo agli ulivi. Dappertutto. Sono bellissimi (e buonissimi). Il Gargano e la Puglia oltre che visitati vanno assaggiati e più di tutto l’olio d’oliva pugliese va assaggiato!
Le cale da vedere nel Gargano
Il Gargano è una zona frastagliata, non ho scoperto l’acqua calda, lo so, ma sono rimasta comunque colpita dalle spiagge e le calette che circondano la zona, l’ultima delle quali è rimasta in particolare nel mio cuore.
Portopiatto e Pugnochiuso
Le spiagge di Portopiatto e Pugnochiuso, interne al villaggio in cui eravamo sono molto carine, piccole ma con le loro bellezze, tipiche della costa garganica: la prima con una grotta raggiungibile a nuoto (o in canoa) sulle cui pareti si vede il riflesso dell’acqua, la seconda con una scogliera, con tanto di percorso “pedonale” (su cui quest’anno sono state costruite delle terrazze coperte da ombrelloni e lettini) che porta in mare aperto, dove il mare, da quel verde smeraldo diventa blu. E se sei fortunato da trovare un mare agitato potrai assistere allo sputo d’acqua dagli scogli.
Queste due spiagge non sono accessibili alle persone che non risiedono in uno dei complessi residenziali interni al residence di Pugnochiuso. In generale non è possibile prendere un ombrellone per una sola giornata ma per una settimana e i prezzi variano in base al periodo. Però, anche se in teoria non si può sostare sul bagnasciuga, di fatto le spiagge sono visitate anche da chi non ha prenotato l’ombrellone, anche perché, trovandosi all’interno di un villaggio, si tende a non rimanere lì tutta la giornata.
Cala di San Felice
L’arco di San Felice si fa notare dalla strada e ha vicino a sé anche una piccola spiaggetta molto carina. La spiaggia in sé, a prima vista, non ha bellezze particolari, anche perché da lì l’arco non si vede, ma esplorandola un po’ si scopre che in realtà ha le sue particolarità (tipo una grotta da cui esce acqua fresca in cui andare a ripararsi nelle ore più calde della giornata). Non si vedrà l’arco ma si vede la torre di San Felice, posta di fronte all’arco (immaginatevi una caletta circondata da pareti rocciose che a sinistra, dietro queste pareti, nasconde l’arco naturale scavato nella roccia, e a destra la torre).
Prezzo aggiornato ad Agosto 2020: 15 euro: ombrellone + 2 lettini + parcheggio oppure 5 euro solo parcheggio con accesso alla spiaggia libera (ma poi non si può usare il bagno del lido perché chiedono il bigliettino dell’ombrellone all’ingresso)
La Chianca
La chianca è una spiaggia sabbiosa del Gargano che si trova tra Vieste e Peschici, rovinata dal tempo e dallo zampino dell’uomo, ma che conserva ancora parte della bellezza che mi hanno raccontato aveva vent’anni fa. È chiamata chianca perché prende il nome dall’isolotto fatto di roccia (chianca in dialetto) che sta di fronte alla spiaggia raggiungibile a piedi passeggiando nell’acqua. Oggi purtroppo ci hanno costruito un villaggio turistico e un lido e ha perso la sua naturalezza selvaggia, non perdendo però la bellezza. Ma, se le bellezze non dovessero bastare, un aspetto pratico molto convincente è il vento: spiaggia ventilata che non fa sentire il peso dell’estate (specie l’ultima) quando diventa troppo calda: infatti è presa di mira da molte persone che fanno kite surf.
Prezzo aggiornato ad Agosto 2021: 20 euro: ombrellone + 2 lettini + parcheggio. In alternativa si può parcheggiare sulla strada e utilizzare l’ingresso per la spiaggia libera, cosa che non ti sarà detta dai gestori del lido!
Pizzomunno
La spiaggia di Pizzomunno a Vieste: spiaggia sabbiosa dove sorge il decantato pescatore trasformato in roccia dalle sirene gelose.
Per farsi il bagno in compagnia dell’amato più desiderato di Vieste ci sono due alternative: una wild, la mia preferita, accedendo alla spiaggia libera che circonda lo scoglio bianco e una per quelli che preferiscono stare comodi. Accanto a Pizzomunno sorge infatti un fortunatissimo complesso balneare, il lido l’approdo, dove ci sono ombrelloni e lettini a disposizione di chi vuole godersi il mare di Vieste nel comfort del lido.
Prezzo aggiornato ad Agosto 2021: 30 euro ombrellone (e lettini) prima e seconda fila, 25 euro a partire dalla terza.
Cala di Porto Greco
Last, but not least, Cala di Porto Greco. Sì, è questa quella che mi è rimasta nel cuore. Si tratta di una piccola spiaggia libera che si raggiunge tramite un percorso non consigliabile agli imbranati (tipo me) ma che fa capire il senso del detto “la quiete dopo la tempesta”. Parcheggio legalissimo in strada a 5€ e giù tra le frasche col vostro ombrellone. Una piccola caletta tra le rocce bianche, dove non si tocca dopo 2 metri. L’ho amata per il silenzio che c’era quando sono arrivata (presto di mattina), per gli angoli isolati che, in tutta la sua piccolezza, offre e per il wild mood che la caratterizza. Natura. Celebre la risposta del parcheggiatore alla mia domanda, se avrei trovato un bagno giù: lo troverai. Wild, my friend, wild!
Gargano o isola Greca? I borghi bianchi della Puglia
Ho sempre sognato le isole greche: città bianche con porte e finestre blu, arroccate su strade scivolose in salita. Il mio immaginario si è realizzato visitando la Puglia. I centri storici di Vieste e Peschici sono la versione italiana del mio sogno greco.
Le stradine dei centri dei borghi sono strette, con ciottoli scivolosi (sconsiglio saldali dal fondo liscio, se volete sopravvivere evitate i tacchi) piene di negozietti di souvenir e ristoranti su terrazze dalle viste mozzafiato. Tutto molto turistico penserete voi. Pensate bene, lo è. Il prezzo da pagare per decidere di spostarsi in alta stagione in una delle regioni italiane più visitate.
Ma cosa si mangia in Puglia?
I cibi tipici sono una delle cose che generalmente cerco nei miei viaggi, ma trovare cibi tipici vegetariano non è sempre un’impresa facile: ecco una lista dei cibi tipici vegetariani pugliesi!
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Pur comprendendo il tuo sguardo stupito, non condivido parte dei punti ad inizio articolo.
Queste le mie argomentazioni:
Punto 2- le pale eoliche non caratterizzano il paesaggio se non in modo estremamente negativo, lo modificano con implicazioni antropologiche tremende. I parchi eolici rappresentano il peggio delle italiche ossessioni: trasformare qualcosa di bello (la fantomatica energia pulita) in orrore doc: implicazioni politiche di vario genere, affari mafiosi, inquinamento elettromagnetico pericolosissimo per la salute, giro di “mazzette” tra gli amministratori locali, pericolosità per la fauna locale (tra cui e tra i tanti, l’ormai raro nibbio reale che impreziosisce con la sua presenza tutto il sud peninsulare). Potrei continuare a lungo.
Punto 3- E’ EVIDENTE che non hai assaggiato l’olio umbro, ligure, oppure, top mondiale, quello lucano. 😉
Detto ciò, per il resto è un piacere leggerti/vi. 😉
PPS- mi devi un libro :*
Sul punto 2 non ho nulla da ridire, semplicemente le pale eoliche mi hanno affascinato fin da bambina e credo che quel roteare apparentemente lento continui ad ipnotizzarmi. Il resto delle considerazioni non le avevo fatte.
Punto 3. Hai ragione, non ho assaggiato l’olio umbro e ligure. Ti sbagli, ho assaggiato l’olio lucano (anche comprato) ma preferisco quello pugliese, nulla di personale.
P.p.s. Lo so che ti devo un libro, non ci siamo più rivisti. In questi giorni mi è passato tra le mani. Ne ho cura e non dimentico che ho un debito 😛
Finalmente leggo l’articolo! Lo so, la newsletter l’hai inviata giorni fa, ma io ho il terribile vizio di procrastinare, lasciando la casella di posta piena di email da leggere che assolutamente non voglio perdere (o di spam che proprio mi scoccio di aprire l’app ed eliminarle). Io ho vissuto e visitato tutt’altra zona della Puglia, anche se nel Gargano ci sono stata anni addietro per uno spettacolo e, ahimé, oltre a dormire in macchina fuori il porto di Vieste non potetti fare). Dopo il tuo articolo, credo che appena possibile mi fionderò nei vocoli della Santorini de’ noantri (leggesi “noi poracci”) e farò tante foto instagrammabili con una bella fetta di pane, olio e pomodoro. Ovviamente geolocalizzandomi a Mykonos.
Ahahah foto istagrammabile? No, Valerie, tu la Puglia la devi illustrare, sognante e fantastica come le altre tue illustrazioni.
P.s. Figurati per la newsletter… lo so che la posta la lasci così… invece dell’articolo io sto ancora aspettando che leggi un’altra cosa <3