Erasmus universitario: istruzioni per l’uso

da | Gen 19, 2021 | Erasmus + | 2 commenti

Mi sembra giusto cominciare con l’andare in Erasmus all’università, il programma più vecchio, che per primo ha fatto partire milioni di persone e da cui viene il nome del più vasto programma Erasmus plus.

In questo articolo definiremo cosa significa andare in Erasmus, da dove viene l’idea geniale, come si fa a fare domanda, a quanto ammonta la borsa di studio, sfateremo alcuni miti che lo riguardano e ti accennerò della mia personalissima esperienza e di come abbia cambiato la mia vita.

Cominciamo?

Vuoi andare in Erasmus? Scopri cos’è e da dove nasce

 

Come ho già anticipato nell’articolo sul programma Erasmus +, andare in Erasmus all’università significa trascorrere un periodo di studio, che va dai 3 ai 12 mesi, trascorso in un’altra università di un paese dell’Unione Europea o di uno di quei paesi che, pur non facendo parte dell’Unione Europea, si sono fatti furbi e hanno deciso di aderire al programma (che sono Islanda, Turchia, Lichtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia e Serbia).

Prende il nome da Erasmo da Rotterdam, che era un tipo di Rotterdam (non lo avevi capito, eh?) vissuto tra il 400 e il 500 che nella sua ha viaggiato un bel po’ in Europa per comprendere le diverse culture. Probabilmente ricorderai il saggio “Elogio alla Follia”, bene, lo ha scritto lui.

Prendendo spunto dal personaggio, verso la fine degli anni 60, Sofia Corradi ebbe la splendida intuizione di proporre un progetto di scambio tra le varie università europee. Non la faccio lunga, il progetto divenne reale e la sua prima edizione ebbe vita nel 1987!

erasmus universitario

Come si fa a fare domanda e chi può andare in Erasmus 

 

Fare domanda per l’Erasmus è semplice e i requisiti sono i seguenti:

  • Essere cittadini dell’Unione Europea o di uno dei paesi membri (che sono quelli di sopra)
  • Essere iscritto all’università ed aver completato almeno il primo anno
  • Aver accumulato un tot numero di crediti
  • Avere un livello linguistico minimo del paese in cui si va (tranquillo, il CLA di ogni università mette a disposizione corsi gratuiti per i propri studenti in partenza per l’Erasmus).

Ma vediamo nel dettaglio cosa significano questi requisiti

 

Il primo penso sia abbastanza chiaro 

Aver completato il primo anno di università

 

Per quanto riguarda l’iscrizione all’università e il completamento del primo anno di studi significa che devi essere iscritto all’università da almeno un anno, non che devi aver fatto necessariamente tutti gli esami del primo anno. Non significa nemmeno, però che puoi partire non avendo fatto nessun esame. Oltretutto devi essere ancora studente nel momento in cui fai richiesta e parti. 

Il numero di crediti

 

I requisiti potrebbero variare da università a università, nella mia per esempio erano: aver accumulato almeno 15 crediti formativi (che nel mio caso corrispondevano a 2 esami). Ovviamente questi sono i requisiti minimi, ma poi dopo aver raccolto tutte le domande ogni università redige una graduatoria. Più si è alti in graduatoria, più probabilmente ci verrà assegnata una delle mete che abbiamo scelto.

Quando si compila la domanda bisogna stilare una lista di tre preferenze. La possibilità di essere scelti per le destinazioni segnate dipende dal posto che ricopri in graduatoria, dal numero di borse disponibili per quella meta e dal numero di persone che ne hanno fatto richiesta (e del loro posizionamento nella graduatoria universitaria rispetto a te). Nel caso le mete da te indicate fossero assegnate ad altri non darti per vinto: alla fine c’è sempre una riassegnazione delle mete non prese da nessuno!

Il livello linguistico

 

Il livello linguistico è importante per vivere più tranquillamente l’esperienza, ma senza stress. Come funziona? Generalmente ogni università ospitante stabilisce un livello linguistico che richiede agli studenti che saranno ospitati e nella tua università sicuramente ci sarà un CLA (Centro Linguistico dell’Ateneo) dove puoi frequentare un corso della lingua richiesta gratuitamente. Certamente se parti da 0 sarà difficile raggiungere un B1 o un B2 con un corso, ma non ho mai visto nessuno escluso perché non aveva esattamente il livello richiesto. E poi ci penserà l’esperienza Erasmus a farti migliorare la lingua, quindi parti tranquillo, senza stress e goditi tutto quello che troverai.

livello_linguistico_erasmus

Quanto costa andare in Erasmus e a quanto ammonta la borsa di studio

 

Andare in Erasmus ha un costo molto variabile e questo dipende soprattutto dalla città scelta, dal tipo di alloggio in cui andrai a vivere e dallo stile di vita che adotterai. Fare l’Erasmus a Londra avrà un costo completamente diverso da farlo a Brno, mi pare ovvio.

Tranquillo, l’Unione Europea ha pensato anche a questo. Gli studenti che partono per l’Erasmus hanno a disposizione delle borse di studio, che variano a seconda del paese di destinazione, ma ammontano tutte tra i 250 e i 300 euro.

Non sono assolutamente sufficienti per mantenersi, lo so.

Per mantenerti potrai quindi decidere di mettere da parte dei soldi prima di partire, scelta che ho fatto io, o potrai fare richiesta per borse di studio aggiuntive. La classica borsa di studio che puoi richiedere per l’università la puoi chiedere anche quando parti per l’Erasmus.

Essere studenti Erasmus significa, nella maggior parte dei casi, trovare soluzioni low-cost per qualsiasi cosa. Sviluppare questa skill è fondamentale sia per la tua sopravvivenza sia per quando in un futuro lavorativo ti capiterà di dover gestire dei budget: saper distribuire fondi per le risorse serve sempre nella vita!

Miti sull’Erasmus

 

Essendo l’Erasmus diventato più che famoso negli ultimi 10 anni ne ho sentite di tutti i colori su questa esperienza.

“Le storie d’amore non durano”, “non farai esami”, “l’Erasmus ti cambia la vita”, per non parlare degli stereotipi sugli stranieri.

Personalmente ho visto amiche mie che sono partite per l’Erasmus e poi si sono sposate con i ragazzi che avevano prima di partire, ma anche di storie finite, io stessa in Erasmus ho dato più esami di quelli che avrei dato restando in Italia.

Sull’Erasmus che cambia la vita sono completamente d’accordo e per i pregiudizi legati alle nazionalità non ci serve un’Erasmus per confermarli o smentirli a seconda dei casi, soprattutto per smentirli.

La verità, la mia verità, è che dipende sempre, come tutto nella vita. L’Erasmus è senza dubbio una grandissima opportunità, umana, culturale, personale, professionale e il modo in cui viene sfruttata dipende sempre da te!

La mia esperienza

 

Sono partita due volte in Erasmus, una volta in triennale per quello classico dove ho dato esami e una volta in magistrale dove ho condotto una ricerca per la mia tesi di laurea.

Mi riferirò soprattutto alla prima volta, perché penso che sia quella che più rende il concetto che voglio passare.

Ero una ventunenne che aveva viaggiato poco, timida e timorosa di sbagliare. Il fatto di essere stata catapultata in una metropoli, Berlino, molto diversa dal posto da cui vengo mi ha fatto ovviamente cambiare molti punti di vista e molte volte.

Shock culturali a parte, su cui puoi leggere die U-Bahn Karte, un po’ smielato forse, ma che ne rende bene la meraviglia, fare quell’esperienza mi ha reso più simile alla persona a cui costantemente punto, quando penso chi vorrei diventare. Senza contare la coinquilina che mi è capitata, con cui condivido gioie e dolori da quasi 10 anni, che è questa qui!

 

A tutti quelli che mi chiedono se ne vale la pena rispondo sempre allo stesso modo: ASSOLUTAMENTE SÌ!

Anche se si rischia di dare qualche esame in meno, anche se si rischia di rimanere al verde, anche se si rischia di sentirsi messi in discussione, anzi, proprio perché metterai in discussione quello che conosci!

Parti e non pensarci più!

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